Pubblicità e marketing: teorie motivazionali che ci spingono a fare acquisti
A tutti noi è capitato di essere attratti da una certa pubblicita e marketing specifico.
Formuliamo moltissime scelte in merito, e in continuazione, e questo succede non soltanto al cellulare mentre scorriamo i social, o mentre vengono trasmessi gli spot pubblicitari in tv o su youtube.
Il marketing pubblicitario agisce molto più di quanto si pensi, la nostra mente viene catturata da vere e proprie strategie di neuromarketing, spesso non ne siamo neanche consapevoli!
Per esempio, ti sarà capitato di sentire un amico raccontare che, tornando a casa dal lavoro, ha visto su un Maxischermo Led la foto di una pizza invitante e, poco dopo, gli è venuta voglia di ordinarne una e gustarsela..
Oppure ti è mai capitato, mentre passeggi serenamente in una giornata di totale relax, di sentire per un attimo una pubblicità detersivi su Spotify, tra una canzone e l’altra… e realizzare all’improvviso che sì, il detersivo per i piatti sta per finire?! Urge fare rifornimento.
E già che ci sei, meglio prendere anche quello per i vetri… perché si sa, una cosa tira l’altra!
Nulla viene lasciato al caso nel mondo della pubblicita e marketing: ogni dettaglio — dalla confezione del prodotto ai colori, dalla musica in sottofondo agli odori diffusi in uno spazio fisico — è studiato per attivare risposte emotive e influenzare i comportamenti d’acquisto, spesso bypassando la razionalità.
Quanti tipi di pubblicità ci sono? La psicologia commerciale…in the air!
La psicologia commerciale gioca un ruolo centrale in questo processo, sfruttando i meccanismi della persuasione pubblicitaria per imprimere messaggi nella memoria e nei desideri del consumatore.
La pubblicità del cibo, ad esempio, non si limita a mostrare un prodotto: costruisce un’esperienza sensoriale che coinvolge gusto, odore e ricordi, anche solo attraverso un’immagine o un suono.
Ma quanti tipi di pubblicità ci sono?
Tante e ovunque: in radio, mentre guidi; sui social, mentre scorri distrattamente; sui maxischermi a Led, mentre cammini per strada e vieni catturato da un video interessante.
Ogni stimolo è progettato per orientare le scelte, influenzare le abitudini e generare bisogni, anche quando crediamo di essere semplicemente spettatori. In questo scenario, pubblicita e marketing si fondono in una strategia continua che trasforma l’ambiente quotidiano in un universo comunicativo costante, tanto sottile quanto potente.
Le aziende pubblicitarie lo sanno: la scelta dei colori incide sulle emozioni e scelte d’acquisto
La scelta dei colori è uno degli strumenti più potenti utilizzati da aziende pubblicitarie per guidare la percezione del prodotto e influenzare il comportamento dei consumatori.
Non si tratta solo di estetica: la psicologia e pubblicità vanno di pari passo quando si scelgono le tonalità da associare a un marchio o a un prodotto.
Colori vivaci attirano maggiormente l’attenzione rispetto a quelli neutri, e ogni sfumatura veicola emozioni diverse. Il rosso stimola energia, azione e urgenza — perfetto, ad esempio, nelle pubblicità profumi che vogliono evocare passione e intensità. Il blu, invece, trasmette calma, purezza e fiducia: non a caso è spesso usato per prodotti che promettono benessere o sicurezza.
Una buona pubblicità nasce proprio dalla combinazione strategica di colori, immagini, suoni e materiali che parlano al subconscio. Il verde e l’ocra, ad esempio, sono sempre più utilizzati per evocare naturalità e autenticità, specialmente nel packaging, dove il vetro trasparente o le superfici ruvide danno un’idea di prodotto genuino.
Ma non sempre l’apparenza corrisponde alla realtà: anche una confezione “naturale” può nascondere alimenti ricchi di zuccheri o conservanti.
Questo è particolarmente delicato nel caso della pubblicità e bambini, pubblico vulnerabile e facilmente suggestionabile dalle scelte cromatiche, dai personaggi animati e dalle confezioni colorate che sembrano un gioco.
In questo complesso equilibrio tra emozione e strategia, pubblicita e marketing collaborano per costruire un’esperienza sensoriale e simbolica completa.
Le aziende pubblicitarie studiano ogni dettaglio: il colore del logo, la luce di uno spot, la texture della confezione, tutto concorre a rendere il prodotto desiderabile.
E se ti sei mai chiesto come si fa una buona pubblicità, la risposta è proprio qui: conoscendo la mente umana e traducendo questa conoscenza in scelte visive, sonore e tattili che parlano più alle emozioni che alla logica.
Il potere invisibile dell’olfatto nel marketing e pubblicita
Riflessioni sulla pubblicità: quando basta un profumo per farci dire “lo voglio!”
Chi è esperto del campo del marketing e pubblicita lo sa bene, L’olfatto è quel senso che non vedi, ma che ti guida come un GPS emotivo. Non è un caso che sia collegato al sistema limbico, il centro del cervello che gestisce emozioni e ricordi: un semplice profumo può riportarti in un attimo a un’estate felice, a un abbraccio o… a uno scaffale pieno di biscotti.
Ecco perché oggi, nelle strategie di pubblicità e marketing, l’olfatto è considerato un’arma segreta potentissima.
Non solo per la pubblicità cibo (avete presente quell’irresistibile profumo di pizza anche quando il forno è spento?), ma anche per la pubblicità profumi – dove spesso è l’atmosfera a vendere, ancora prima del prodotto.
Pensiamo al marketing sensoriale: se un negozio usa sempre lo stesso aroma, il cliente associa inconsciamente quel profumo a quell’esperienza. E voilà, la fedeltà al brand si costruisce con un soffio… letteralmente!
Anche nei ristoranti o nei punti vendita, l’uso di odori mirati può farci restare più a lungo, aumentare la percezione di qualità o – colpo da maestro – farci dimenticare la noia dell’attesa in coda.
Ecco un perfetto esempio di pubblicità persuasiva in azione.
Tutto questo ci porta a una domanda interessante: qual è la vera differenza tra marketing e pubblicità?
Se la pubblicità è ciò che vediamo (lo slogan, l’immagine, il video), il marketing è l’esperienza che viviamo, anche con il naso. Sono due facce della stessa medaglia, ma il marketing ha spesso un tocco più profondo e sensoriale.
Insomma, nelle nostre riflessioni sulla pubblicità, non possiamo più ignorare quanto l’olfatto conti: è invisibile, ma sa lasciarci addosso un’impressione che dura. Quindi la prossima volta che sentite profumo di vaniglia in un luogo inaspettato… forse qualcuno sta solo cercando di venderti qualcosa. Con grande stile.
Ultima ma non meno importante delle riflessioni sulla pubblicità
L’ultima ma forse più importante tra le riflessioni sulla pubblicità, è che il consumatore è una persona vera, in carne, ossa e pensieri propri.
Non è un numero su un foglio Excel, né un burattino da manipolare con trucchetti vecchio stile. Anzi, oggi più che mai è critico, consapevole e — diciamocelo — un po’ allergico alla pubblicità che cerca di “rifilargli” qualcosa in modo troppo esplicito.
Dopo anni di spot, pubblicità cibo con suoni croccanti e salse in slow motion, call center insistenti e caroselli infiniti su Instagram, ormai l’occhio è allenato… e pure il dito per skippare.
E allora che si fa? Si cambia prospettiva. Le aziende pubblicitarie più sveglie stanno già sperimentando forme nuove di comunicazione visiva pubblicità, capaci di coinvolgere davvero, senza forzature. Il segreto? Parlare alle persone, non ai target.
Usare le teorie motivazionali, ma con intelligenza, ironia e, perché no, anche un pizzico di autenticità. È lì che scatta il legame, quando il messaggio smette di essere “convincente” e inizia a essere convinzione condivisa.
Insomma, se vuoi davvero fare centro con il tuo messaggio promozionale, lascia stare le costruzioni finte e inizia a giocare con i mattoncini della psicologia della pubblicità: emozioni vere, contenuti rilevanti e relazioni durature.
È questo il nuovo equilibrio tra marketing e pubblicità: meno effetti speciali, più empatia. E alla fine, vedrai che una pubblicità fatta bene si riconosce subito — è quella che non solo si guarda, ma si ricorda.
L’articolo Come la pubblicità influenza le nostre scelte? proviene da Daily Mood.
