«Ordinary People»
Ci sono momenti in cui qualcuno inizia improvvisamente a parlarmi e io non lo ricordo affatto.
Oppure, riconosco vagamente il volto ma non riesco a ricordare il nome.
Probabilmente è qualcosa che è capitato a tutti.
In momenti come questi, sarebbe meglio ammettere di non ricordare e chiedere con onestà il nome e dove ci siamo incontrati.
Eppure, per qualche motivo, dico solo quello che serve per cavarmela.
«Non ti avevo riconosciuto con il nuovo taglio di capelli!»
Cerco di evitare di ferire i sentimenti dell’altro o di far emergere quanto sia pessima la mia memoria.
«Ho sempre avuto questo taglio.»
La loro risposta sincera rende la situazione imbarazzante.
È proprio così: il tema di questa stagione è «Ordinary People»
— Mihara Yasuhiro
Nella storia della moda, a partire dall’era moderna, lo stile individuale era inseparabilmente legato all’abbigliamento — uno stile percepito attraverso lo stile di vita, la filosofia, il gusto personale — ma tutto questo è da tempo svanito.
La moda ha assunto sempre più l’aspetto di un gioco superficiale e frivolo fatto d’informazioni.
Questa superficialità, però, genera una nuova profondità, e più le persone vengono rappresentate nella moda, più essa appare artefatta.
In questa ironia del nostro tempo, in cui la personalità ha sostituito la funzione originaria dell’abito, la collezione Primavera/Estate 2026 della Maison MIHARA YASUHIRO prende le mosse da un’esplorazione della dualità che esiste in profondità negli “esseri umani ordinari”.
Ciò che è tornato alla mente del designer per rappresentare questa dualità è stato un capospalla realizzato per la prima volta alla fine degli anni ’90, un ibrido tra giacca di jeans e giacca MA-1 (da aviatore), fusi insieme fronte e retro.
Un ritorno alle origini, alla ricerca della relazione essenziale tra moda e essere umano, attraverso combinazioni improvvise e prive di significato tra capi come divise da combattimento e abiti da lavoro — codici originali ormai decostruiti, significati perduti.
Il fronte e il retro dei capi spesso si invertono; cappotti, giacche e camicie a quattro maniche sono pensati per essere indossati in modi diversi — a maniche lunghe, corte o senza maniche — evocando la complessità emotiva che si cela dietro le nostre espressioni impassibili.
Tutti i capi sono realizzati con materiali versatili e, sebbene le silhouette e i completi siano completamente ordinari, la stratificazione e le tecniche usate donano loro una qualità tridimensionale, distorta, profondamente umana.
In tutta la collezione compaiono le grafiche libere e graffiate di Navinder Nangla, noto per il suo progetto Fassion Langwitch, che utilizza la dislessia come fonte creativa, trasformando i limiti in arte ricca e vibrante.
Il simbolismo dell’abbigliamento quotidiano — felpe con cappuccio, T-shirt, jeans — e i codici ad esso associati vengono riportati nel caos.
In un’epoca in cui ci si abbandona al flusso mutevole del presente, questa collezione rivela l’anomalia paradossale e la preziosità del continuare ad essere ordinari.
L’articolo Maison MIHARA YASUHIRO – Spring / Summer 2026 proviene da Daily Mood.