Come le scienze comportamentali spiegano il successo dei pupazzetti più amati del momento
Articolo ispirato a grazie a uno degli interventi di Certamente, grande evento di neuromarketing, in programma anche quest’anno, a Milano il 14 e 15 ottobre 2025.
Negli ultimi mesi è scoppiata una vera e propria Labubu-mania: i buffi pupazzetti da collezione prodotti da Pop Mart stanno andando esauriti in pochi minuti, sia online che nei negozi fisici, generando file, aste e veri e propri fenomeni di fandom.
Ma cosa spinge le persone ad acquistare compulsivamente questi autoveicoli della tenerezza visiva, a pagarli a caro prezzo e, in alcuni casi, collezionarli come fossero arte contemporanea?
Per rispondere a questa domanda, le scienze comportamentali ci offrono uno strumento potentissimo: ci aiutano a capire come e perché prendiamo certe decisioni, spesso senza nemmeno accorgercene.
Attraverso l’analisi dei comportamenti non razionali, possiamo leggere il successo dei Labubu come il risultato di una combinazione precisa di bias cognitivi, stimoli sensoriali e dinamiche di gruppo. Scopriamo come.
Siamo meno razionali di quanto pensiamo: i quattro pilastri del comportamento
Le scienze comportamentali partono da un presupposto semplice ma rivoluzionario: non decidiamo razionalmente. Al contrario, le nostre azioni sono spesso guidate da processi mentali non consci, da emozioni e da scorciatoie cognitive che ci permettono di risparmiare tempo e fatica nel prendere decisioni. Crawford Hollingworth, tra i massimi esperti del settore, individua quattro pilastri fondamentali che influenzano ogni scelta. Vediamo come si applicano al caso dei Labubu.
1. Il priming: quando gli stimoli invisibili influenzano ciò che scegliamo
I Labubu sono piccoli, teneri, colorati. Hanno occhi grandi, posture buffe e un packaging curato come un oggetto di design. Tutti questi dettagli attivano nel nostro cervello un sistema di stimoli sensoriali positivi, anche senza che ce ne rendiamo conto. È il meccanismo del priming: un profumo, una texture, un colore pastello possono predisporre ad agire in un certo modo.
Secondo quanto riportato da Geopop, l’estetica kawaii dei Labubu non è casuale, ma progettata per evocare emozioni infantili, senso di cura e desiderio di protezione.
2. La mente automatica: decidiamo prima ancora di pensarci
I comportamenti più rapidi ed emozionali vengono guidati dalla parte istintiva del cervello.
Quando vediamo un Labubu in edizione limitata disponibile solo per pochi minuti, scatta una risposta automatica: voglio averlo subito.
Questa dinamica è stata ben sfruttata da Pop Mart, che ha creato una struttura di vendita basata su rilasci temporanei e casualità, innescando quello che le scienze comportamentali definiscono “decision making impulsivo”.
3. Il contesto: ciò che ci circonda modifica le nostre scelte
Un altro pilastro fondamentale è il contesto. Il modo in cui ci viene presentata un’informazione può cambiarne completamente la percezione.
Un esempio? Dire che un Labubu è “introvabile” o che è stato “esaurito in 12 minuti su AliExpress” crea una narrazione di scarsità e unicità che amplifica il desiderio. È lo stesso effetto del celebre esempio dell’hamburger “91% fat free” invece di “9% fat”: cambia la cornice, cambia la decisione.
4. I bias cognitivi: le scorciatoie mentali che ci fanno dire “lo voglio!”
Infine, i bias. Dietro alla corsa ai modelli Labubu ci sono potenti scorciatoie cognitive come:
L’avversione alla perdita: “se non lo prendo ora, non lo troverò più”;
Il bias della scarsità: “ce ne sono pochi, deve valere tanto”;
La prova sociale: “se tutti lo comprano, deve essere speciale”.L’ esperienza collettiva, le condivisioni sui social e l’orgoglio da collezionista alimentano il fenomeno come se fosse un rito di appartenenza.
Cosa ci insegnano i Labubu sulle nostre scelte
I Labubu sono molto più di semplici pupazzetti da collezione.
Sono un caso da manuale di comportamento umano in azione, dove marketing, estetica, neuroscienze e psicologia si fondono in un’esperienza di consumo che bypassa la razionalità e punta dritta alle emozioni.
Le scienze comportamentali, attraverso i loro quattro pilastri, ci aiutano a riconoscere questi meccanismi, non solo per decifrare fenomeni culturali e commerciali, ma anche per progettare strategie più etiche, efficaci e umane.
L’articolo Perché i Labubu ci fanno impazzire? Lo spiegano le scienze comportamentali proviene da Daily Mood.