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    Home»Senza categoria»Rick Owens, la mostra dello stilista ribelle al Palais Galliera
    Senza categoria

    Rick Owens, la mostra dello stilista ribelle al Palais Galliera

    By 4 Agosto 2025Nessun commento4 Mins Read
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    Il Palais Galliera ospita la prima mostra a Parigi dedicata all’opera dello stilista d’avanguardia Rick Owens. La monumentale retrospettiva dal titolo Temple of Love, visitabile fino al 6 gennaio 2026 presso l’iconico museo della moda e del costume francese, offre al pubblico la visione innovativa del creativo caratterizzata da una moda post- apocalittica, ma al contempo minimalista e presenta collezioni che spaziano dagli esordi del designer a Los Angeles fino alle più recenti creazioni. Con un fascino per il rituale spirituale, le opere di Owens attingono ad una vasta gamma di riferimenti; da Joris-Karl Huysmans, all’arte moderna e contemporanea, passando per i grandi film hollywoodiani di inizio Novecento. Rick Owens stesso è il direttore artistico della mostra con il contributo curatoriale di Miren Arzalluz, direttrice del Palais Galliera e Alexandre Samson, responsabile delle collezioni moda dal 1947 alle creazioni contemporanee, per creare un percorso espositivo che si estende fino alla facciata del museo e al suo giardino. L’esposizione è la terza retrospettiva mai concessa a un designer vivente, dopo Margiela e Alaïa. L’allestimento trasforma il museo in un vero e proprio “tempio”: appena si entra si nota immediatamente la facciata drappeggiata dai tessuti ricamati con paillettes, le statue esterne si coprono di simbolismo visivo; nel giardino troneggiano trenta sculture brutaliste in cemento, integrate nello spazio esterno ispirato alle radici californiane dello stilista. Veniamo inoltre colpiti dal fatto che per la prima volta dagli Anni Settanta le tende delle finestre della sala principale del Palais Galliera sono aperte rivelando le silhouette in pieno giorno. Owens accetta e non si preoccupa del possibile deterioramento che la luce potrebbe creare alle sue incredibili creazioni. Nato nel 1961 lo stilista inizia la sua sfavillante carriera come modellista a Los Angeles prima di lanciare il suo marchio nel 1992. I suoi outfit, ispirati alla cultura underground e al glamour della moda Anni Trenta, si distinguono per le loro strutture sofisticate. Le risorse limitate spingono inizialmente il designer americano a utilizzare materiali di recupero: riutilizza borse militari, coperte militari e pelle lavata, trasformandole in abiti e giacche; ha una predilezione per il nero e le tonalità tenui, tra cui un grigio speciale che chiama “polvere”, che diventa uno dei suoi colori e tratti distintivi.

    Nel 2003 Rick Owens lascia Los Angeles per Parigi. Indipendente e provocatorio per natura, le sue sfilate di moda espressive riflettono una posizione politica che condanna la discriminazione e il predominio maschile. Per una sfilata assume un team di ballerine di step composto esclusivamente da donne, prevalentemente nere, al posto delle modelle; in un altro show i genitali dei suoi modelli maschili vengono esposti; in tutte le performance si celebra la forza delle donne. In risposta a un mondo in crisi, l’impegno dello stilista si concretizza in creazioni più scultoree e nell’uso di una palette cromatica espressiva.

    Con oltre cento silhouette, la retrospettiva ci lascia meravigliati per la selezione precisa per momenti storici e suggestioni artistico-sociali e per la divulgazione di documenti personali di Owens, oltre che dai video e da alcune installazioni inedite. Opere di Gustave Moreau, Joseph Beuys e Steven Parrino offrono uno spaccato delle fonti di ispirazione del designer e ne mostrano il lavoro sotto una nuova veste. La mostra si concentra anche sul ruolo centrale svolto dalla moglie Michèle Lamy, la cui presenza è percepibile in tutto il percorso espositivo, persino nella ricostruzione della loro camera da letto californiana. La scala e la portata della mostra “Rick Owens, Temple Of Love” sono senza precedenti. È una meditazione sull’amore, la bellezza e la diversità, presentata in un ambiente monumentale. Le silhouette, la maggior parte delle quali provengono dagli archivi di uno dei principali stilisti contemporanei, trasformano il museo in un tempio dedicato alla creazione. In un ambito in cui l’immediatezza visiva domina, questa mostra invita a un’esperienza tattile e mentale: analisi storica, allusione poetica, estetismo politico. Il tempo dilatato della visita ricorda che Owens non crea per piacere, ma per interrogare lo spettatore- la moda come forma di pensiero. Temple of Love non è quindi solo una retrospettiva, ma un manifesto multi-sensoriale, un invito a scoprire la couture come filosofia, rituale e rito collettivo, un’occasione imperdibile per chi cerca la convergenza tra arte, memoria, e radicalità stilistica.

    Esclusiva fotografica Daily Mood

    di Elena Parmegiani per DailyMood.it

    Fai clic qui per vedere lo slideshow.

    L’articolo Rick Owens, la mostra dello stilista ribelle al Palais Galliera proviene da Daily Mood.

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