Inaugurata, negli spazi di Armani/Silos nel 2023, la mostra Aldo Fallai per Giorgio Armani, 1977 – 2021 è il racconto, coniugato al tempo presente, di quasi trent’anni di ininterrotto dialogo artistico tra Giorgio Armani e Aldo Fallai. Curata da Giorgio Armani, Rosanna Armani e Leo Dell’Orco arriva a Roma alla centralissima boutique di via Condotti. L’esposizione esplora i confini di una collaborazione unica, che ha definito l’essenza stessa di un’estetica che ha fatto breccia nell’immaginario collettivo. Il sodalizio artistico tra Aldo Fallai – fiorentino, classe 1943 – e Giorgio Armani è iniziato a metà degli Anni Settanta, ancor prima dell’avventura come solista dello stilista, per poi proseguire fino agli inizi degli Anni Duemila e riprendere in anni recenti. Al momento del primo incontro, Armani è un giovane stilista freelance; Fallai, diplomato all’Istituto d’arte, è un grafico con una felice inclinazione per la fotografia. L’intesa è immediata. Il primo, consapevole dei mutamenti sociali in atto che vedono le donne acquisire potere e gli uomini vestirsi con più consapevolezza, è determinato a riscrivere le regole del vestire, creando un vero e proprio lifestyle. Il secondo lo accompagna nella definizione di un immaginario nel quale evocazioni cinematografiche e cenni neorealisti si mescolano a echi della pittura tardorinascimentale e manierista, in una messa in scena che sa di vita e che per questo è profondamente autentica. L’uso del bianco e nero, e l’astrazione narrativa che ne deriva, è la scelta vincente: le immagini sono infatti immediate e senza tempo, di pura invenzione ma come catturate in un istante reale. Insieme aspirano a dipingere scene della miglior vita possibile, situazioni nelle quali lo spettatore si può rispecchiare, e ci riescono perché le immagini sono in primo luogo ritratti, o fotogrammi di un lungometraggio: pur concepite per far conoscere le collezioni, si concentrano sul carattere dei personaggi, facendo degli abiti un sottile complemento dell’essere, rispecchiando l’idea dello stilista che eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare. Sono foto familiari e sorprendenti, realizzate con inventiva e intelligenza. “Lavorare con Aldo mi ha permesso, fin da subito, di trasformare in immagini reali la fantasia che avevo in mente: che i miei abiti non erano soltanto fatti in una certa maniera, con certi colori e materiali, ma rappresentavano un modo di essere, di vivere. Perché lo stile, per me, è un’espressione totale. Insieme, in un dialogo sempre fluido e concreto, abbiamo creato scene di vita, evocato atmosfere, tratteggiato ritratti pieni di carattere. E rivedendo oggi tutto il lavoro realizzato, sono io stesso colpito dalla forte suggestione che questi scatti sanno ancora emanare, e dalla grande capacità di Aldo di cogliere le sfumature della personalità”, ha dichiarato Giorgio Armani. “Il lavoro con Giorgio è stato il frutto di un dialogo naturale e continuo, e di grande fiducia da parte sua. Entrambi eravamo interessati a mettere in luce un aspetto dello stile legato al carattere e alla personalità, e questo si è tradotto in immagini che appaiono attuali oggi come ieri: una qualità resa evidente dall’allestimento della mostra, che non segue una sequenza cronologica. Dei trent’anni della nostra collaborazione ho ricordi vividi. Le produzioni erano sempre agili, snelle: si otteneva il risultato con pochi mezzi e senza effetti speciali. Questo, penso, ha fatto breccia nel pubblico”, ha commentato Aldo Fallai.
Ph. Credits: Aldo Fallai per Giorgio Armani
di Elena Parmegiani per DailyMood.it
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