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    Home»Senza categoria»La Galerie Dior a Parigi celebra la danza
    Senza categoria

    La Galerie Dior a Parigi celebra la danza

    By 17 Luglio 2025Nessun commento4 Mins Read
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    “Quando la Maison Christian Dior aprì la prima volta, aveva tre atelier nelle soffitte al numero 30 di avenue Montaigne, un piccolo studio, un salone nel quale mostrare i vestiti, una cabina/ spogliatoio per le mannequin, un ufficio e sei piccole cabine di prova”, raccontava Monsieur Dior nelle sue memorie. Per il couturier fu amore a prima vista per questo hotel particulier che da allora è diventato leggendario. Attualmente trasformato e migliorato questo “rifugio delle meraviglie”, è il cuore pulsante della Maison Dior sin dalla sua fondazione, oggi sede della Galerie Dior, testimonianza dell’audacia visionaria di Christian Dior e dei suoi successori, i direttori creativi della Maison: Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferrè, John Galliano, Raf Simons e Maria Grazia Chiuri.  Tra abiti che fluttuano come tutù e bozzetti che sembrano coreografie tracciate a matita, la Galerie Dior attualmente rende omaggio a una delle più eteree forme d’arte: la danza. Fino a settembre 2025 sarà possibile ammirare ben centocinquanta modelli emblematici e archivi inediti, una retrospettiva unica che celebra l’eccezionale patrimonio della Maison Dior, combinando alta moda, arte e danza. La nuova esposizione temporanea, che abbiamo visitato alcune settimane fa, è un inno al movimento, alla grazia e alla connessione profonda tra haute couture e arte coreutica. Christian Dior amava profondamente la danza, in particolare il balletto classico. Cresciuto in un’epoca in cui i Balletti Russi affascinavano l’élite culturale parigina, il couturier nutriva un vero culto per la bellezza del gesto, per il corpo che si fa arte. Non è un caso che molte delle sue silhouette più celebri – vita stretta, volumi leggeri, gonne in tulle – evochino lo spirito delle ballerine. La mostra, intitolata “La danse, un rêve Dior”, svela al pubblico costumi da balletto creati dalla maison per compagnie come l’Opéra National de Paris, fotografie d’archivio inedite, video-installazioni immersive e creazioni haute couture ispirate al mondo della scena. Tra i pezzi più evocativi spiccano gli abiti ideati da Maria Grazia Chiuri per il Ballet Preljocaj e le collaborazioni con la coreografa Sharon Eyal, che ha trasformato la passerella in una performance viva. Il percorso espositivo dialoga continuamente con la scenografia teatrale. I visitatori si muovono tra quinte, fondali e specchi che richiamano sale prova e palcoscenici, guidati dalla voce del movimento. È un viaggio sensoriale che racconta come il corpo, vestito da Dior, diventi portatore di sogni, emozioni e storie. Questa mostra non è solo un tributo all’eleganza della danza, ma un’affermazione della visione di Dior: la moda come arte totale, capace di racchiudere musica, gesto, luce e poesia. In un’epoca in cui i confini tra discipline artistiche si fanno sempre più fluidi, La Galerie Dior riafferma la potenza della bellezza in movimento.

    “L’haute couture è uno degli ultimi rifugi del meraviglioso, e i couturier gli ultimi possessori della bacchetta della Fata Madrina di Cenerentola”, affermava Christian Dior. Le collezioni della Maison Dior hanno preso vita tra queste mura, a partire dall’iconico New Look, un evento rivoluzionario nella storia della moda. Questa silhouette, così chiamata da Carmel Snow, caporedattrice della rivista americana Harper’s Bazar, dopo la sfilata di debutto di Dior il 12 febbraio 1947, incarna l’attitudine di una donna che afferma la propria femminilità. Radiosa, sicura di sé e consapevole del suo potere di seduzione in un periodo di ricostruzione post-bellica. Una donna il cui corpo in movimento fu esaltato da Christian Dior. L’emblematico numero 30 di avenue Montaigne fu testimone di tutto questo, gremito di ospiti ed amici di Monsieur Dior insieme a clienti e celebrità di spicco dell’epoca, che arrivavano da ogni parte a scoprire la nuova collezione, il “piccolo e laborioso alveare” dove la leggenda di Christian Dior vide la luce settantacinque anni fa. Doveva essere per forza il numero 30 di avenue Montaigne”, scrisse Christian Dior nelle sue memorie, pubblicate nel 1956. Nel cuore di questo piccolo rifugio “tanto modesto nelle dimensioni quanto ambiziosi erano i miei sogni”, nelle stesse parole dello stilista, la sua casa di moda aprì i battenti nel 1946. All’epoca essa contava ottantacinque persone, distribuite in soli tre atelier: due per le creazioni più fluenti ed eteree, note come “flou”, e uno, il “tailleur”, per quelle più strutturate e sartoriali. Nell’arco di pochi anni si espanse fino a inglobare i palazzi adiacenti. Oggi La Galerie Dior continua a raccontare la magia e l’audacia del suo creatore ed è la testimonianza più autentica di un viaggio unico nel cuore del DNA senza tempo e del savoir-faire eccezionale di Dior.
    Foto: esclusiva fotografica Daily Mood

    di Elena Parmegiani per Dailymood.it

    Fai clic qui per vedere lo slideshow.

    L’articolo La Galerie Dior a Parigi celebra la danza proviene da Daily Mood.

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